Progetti e installazioni subliminali (1989)
Indice |
Titolo:
Progetti e installazioni subliminali
Autore:
Tommaso Tozzi
Anno:
1989
Tecnica:
Computer art realizzata tramite computer Amiga 500
Luogo:
varii
Sito web:
Descrizione:
In questa raccolta sono presenti progetti di interventi subliminali mai realizzati in spazi artistici. Tra questi nell'ordine:
- progetto di scritta subliminale per faro stop di un'automobile
- progetto di scritte subliminali all'interno di punti di scrittura interattivi
- progetto di ventilatore a pale subliminale
- progetto di semaforo subliminale
Inoltre la raccolta presenta dei frammenti vari da progetti e installazioni di tipo subliminale effettuate in occasione di mostre in gallerie e spazi artistici. Tra queste nell'ordine:
- immagini per galleria Studio Oggetto
- Top Bit - Amiga Center, installazione per la mostra collettiva all'Oratorio di San Sebastiano di Forlì
- ABM Computers, installazione per la mostra collettiva alla Galleria Lidia Carrieri di Roma
- Minnella computer - Prodotti recenti, installazione per la mostra collettiva della Galleria Neon di Bologna
- Eurosoft - Punto di informazione interattivo, installazione per la mostra personale alla Galleria Vivita II di firenze
In occasione di alcune sue mostre personali o della sua partecipazione a mostre collettive Tommaso Tozzi realizza un'installazione multimediale di tipo subliminale.
Le scritte realizzate su un computer Amiga 500 apparentemente propongono una pubblicità. In realtà sotto tali scritte appaiono dei messaggi subliminali tipo "Ribellati!" o altri.
Le scritte videoregistrate venivano fatte scorrere su un monitor in una stanza della galleria volutamente presentandosi al pubblico come la pubblicità dell'evento e non come un'ulteriore opera d'arte. In alternativa le scritte erano nascoste all'interno di un'interfaccia di un punto informativo interattivo presente in mostra.
La pubblicità della mostra non faceva apparire Tommaso Tozzi come artista e il suo nome era sostituito da quello di un negozio che forniva le attrezzature per l'installazione.
La logica di questo lavoro per Tozzi era da una parte quella della contaminazione virale dell'immaginario delle persone, dall'altra quella del tentativo di far sparire l'opera d'arte presentandone una forma che veniva scambiata per qualcos'altro.
Il motivo di quest'ultimo aspetto era la critica al sistema e al mercato dell'arte a favore di un'idea di arte/vita in cui l'opera per esistere non ha bisogno dei rituali e dei luoghi tradizionali del sistema dell'arte.
Inoltre, l'uso della pubblicità identificata con l'opera d'arte è per Tozzi il modo per denunciare come le opere esposte nelle mostre non si riducano per essere altro che pubblicità: pubblicità di merce vendibile da parte delle gallerie d'arte; pubblicità di ideologie, schemi e comportamenti sociali e culturali che si vuole imporre attraverso l'opera stessa.
Rinunciando alla propria identità di artista e alla presenza fisica di un'opera, sostituita dalla pubblicità di qualcos'altro, l'artista cerca di evitare di fornire nuova linfa vitale, nuovi oggetti d'arte, al perverso meccanismo su cui sopravvive il mercato dell'arte.
Per il pubblico della mostra l'opera di Tozzi non esiste, lasciando al suo posto un vuoto che sottolinea e svela al suo posto i meccanismi di confezionamento dell'evento e quali siano i veri soggetti dell'evento: le istituzioni culturali e artistiche e le imprese commerciali che attraverso l'evento artistico sviluppano le proprie strategie culturali e commerciali.
Collezione:
Genere artistico di riferimento:
Computer Art, installazioni multimediali, Arte subliminale, Hacker art