Le radici dell Hacktivism in Italia 1990-1996 (2023)

Da Tommaso Tozzi.


Vai alla pagina del Volume 1 (1969-1989)


Volumi 2 e 3:

Appendici:



Fatti salvi i diritti degli autori citati, i suddetti due volumi sono coperti dalla licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0).
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Indice

Titolo:

Le radici dell Hacktivism in Italia 1990-1996 (2023)

Volume 2:
Le radici dell Hacktivism in Italia
1990-1992. Lo sviluppo delle reti telematiche antagoniste e cyberpunk
Una nuova forma di comunità digitale ed etica militante nel nostro passato prossimo.
Passione, condivisione, sperimentazione e libertà nei nuovi territori virtuali.
ISBN: 9791221033274
ISBN-A: 10.979.12210/33274

Volume 3:
Le radici dell Hacktivism in Italia
1993-1996 Lo sviluppo delle reti telematiche antagoniste e cyberpunk
Lotte di difesa dei diritti cyber e dal nuovo immaginario della paura.
L’onda travolgente del neoliberismo capitalista e la repressione delle reti digitali libere.
ISBN: 9791221033281
ISBN-A: 10.979.12210/33281

Autore:

Tommaso Tozzi

Anno:

2023
(stampati nel 2024)

ISBN:

ISBN: 9791221033274
ISBN-A: 10.979.12210/33274

ISBN: 9791221033281
ISBN-A: 10.979.12210/33281

Tecnica:

Testo

Luogo:

Firenze

Sito web:

Descrizione:

I due nuovi Volumi della ricerca inaugurata nel 2019 con la pubblicazione del Volume 1 (1969-1989), 150 copie numerate e circa 600 pagine ciascuno, in formato 23,5x29,5 cm, sono stati realizzati da Tommaso Tozzi e patrocinati, prodotti e distribuiti gratuitamente dall’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Si suggerisce di leggerne il contenuto in formato digitale su PDF, vista l'enorme mole di migliaia di link (interni ed esterni) contenuti nei file PDF dei tre Volumi, oltre alla possibilità di fare in modo rapido ricerche per parola chiave all'interno dei file digitali.

I Volumi 2 e 3 estendono la ricerca al periodo 1990-1996, attraverso la presentazione cronologica e commentata di una ulteriore vasta raccolta di documenti (ripresi da articoli, saggi, periodici, conferenze, Bbs, siti web, mailing list, eventi e molto altro ancora) che descrivono l'evoluzione all'inizio degli anni Novanta delle principali radici dell’Hacktivism in Italia.

Il Volume 1 (1969-1989) aveva presentato una storia che partiva dal 1969, ma anche in esso si faceva un richiamo a degli ulteriori antecedenti che andrebbero analizzati in una ulteriore ricerca.
Nel Volume 2 (1990-1992) si è aggiunta della documentazione su tali antecedenti precedenti al 1969, così come si è cercato di completare quelle che risultavano essere le principali mancanze della ricerca svolta tra il 1969 ed il 1989. A tale iniziale documentazione, la ricerca svolta nel Volume 2 (1990-1992) e nel Volume 3 (1993-1996) ha aggiunto la descrizione degli sviluppi di tale storia in quel periodo, all'alba degli anni Novanta, in cui si stavano ultimando i preparativi non semplicemente scientifici e tecnologici, ma prioritariamente economici, politici, giuridici, sociali e culturali che, attraverso il World Wide Web avrebbero rivoluzionato il modo di vivere, non solo in Italia, a partire dalla metà degli anni Novanta.

Negli anni Cinquanta arrivano in Italia i primi elaboratori elettronici e parte il tentativo da parte dell'industria di realizzare un proprio settore informatico. Alle misteriose vicende che accompagnano tali sviluppi scientifici si affianca quella trasformazione dei sistemi di produzione e sociali che viene definita con il termine "postfordismo".
In tutto il mondo ed anche in Italia si apre una nuova epoca in cui le potenzialità rivoluzionarie della nuova scienza informatica e telematica sono piegate agli interessi meschini dell'egoismo privato e alla conseguente produzione di nuove forme dell'alienazione dell'essere spirituale, individuale e collettivo.
I tre volumi della ricerca su Le radici dell'Hacktivism in Italia, raccontano la storia di come un movimento dello spirito fortemente connesso con l'operaismo e i movimenti anti-imperialisti italiani abbia attraversato tali trasformazioni producendo teorie, pratiche e culture antagoniste, gioiose, cooperative ed altruiste che hanno cercato di indirizzare tali nuovi orizzonti del progresso tecnologico e sociale verso il bene comune.

La ricerca presenta una rapida elencazione cronologica commentata di tali vicende nel periodo che parte dal 1969 - l'anno in cui domina la narrazione del progresso scientifico attraverso lo sbarco sulla luna - ed approda al 1984, l'anno Orwelliano in cui all'esplosione della produzione e diffusione dei nascenti personal computer, si affianca la diffusione di un immaginario distopico per quanto riguarda la nuova vita quotidiana dei cittadini e i relativi diritti sociali e civili, crisi del lavoro e nuovi modelli del controllo sociale, culturale ed antropologico dell'essere individuale e collettivo.
Dal 1984 la ricerca svolta nei tre volumi procede con maggiore documentazione, attraversando la nuova esplosione delle realtà virtuali e delle reti telematiche ad inizio Novanta, sino a giungere, alla metà degli anni Novanta al terremoto provocato dall'avvento del World Wide Web, di cui si commentano gli sviluppi fino al 1996. E' in questa seconda fase che i movimenti dell'Hacktivism sperimentano ed applicano nuovi modelli di sviluppo, alternativi ed antagonisti, delle tecnologie informatiche e telematiche, in continuità e spesso in un intreccio di storie, luoghi e soggetti, con le pratiche e le teorie sviluppate dai movimenti negli anni precedenti.

Tali pratiche e teorie costituiscono le radici su cui sorgeranno negli anni seguenti le culture dell'Hacktivism italiano, un futuro che è anche il nostro presente.

I nuovi due Volumi 2 e 3 della ricerca contengono l'analisi di alcune migliaia di articoli, libri e riviste.
Moltissimi sono gli autori ed i soggetti citati e se ne prova a fare una lista selezionata alla fine di ciascuno dei due Volumi, che raccoglie alcune centinaia di nominativi organizzati per categorie.
La Bibliografia unificata dei tre Volumi, di 123 pagine, non essendo stato possibile inserirla nei nuovi due Volumi, viene pubblicata solo online.

Un'altro file che è disponibile solo online è la Cronologia unificata dei tre Volumi, che copre l'intero arco dal 1969 al 1996, per permettere una più rapida ricognizione ai ricercatori.

Una particolare ricchezza della nuova ricerca svolta è data dalla presenza nel Volume 2 di dodici capitoli introduttivi che organizzano e presentano i contenuti della Cronologia degli anni 1990-1996 per differenti ambiti tematici, suddivisi a loro volta in tre aree principali:

- La prima area, PENSIERO, PRATICHE, STORIE E SOGGETTI DELL’HACKTIVISM, presenta le storie ed i soggetti principali, oltre che specificatamente circoscrivibili all’area dell’hacktivism;
- La seconda area TENDENZE CULTURALI, MEDIALI E MISTICHE, TRA ANTAGONISMO E PALAZZO presenta una serie di soggetti e tendenze esterne all’area dell’hacktivism, ma che sono per alcuni aspetti ricollegabili ad essa;
- La terza area LIBERISMO, IMPERIALISMO, REPRESSIONE E CONTROLLO DELL’IMMAGINARIO, infine, presenta storie e soggetti che fungono da contesto all’area dell’hacktivism, ma che aiutano a inquadrarne la storia sociale e il senso storico che è stato ad essa imposto all’interno delle trasformazioni postfordiste in corso.

L'insieme di tali tre aree presenta inizialmente una riflessione sugli influssi del pensiero marxista e operaista nella critica radicale al modello postfordista e all’impresa immateriale, con approfondimenti sul tema del General Intellect, del reddito garantito e sull’impresa sociale, tema che fu argomento di discussione nell'area dei centri sociali intorno alla metà degli anni Novanta.
A tale riflessione fa seguito la presentazione dei principali soggetti che hanno partecipato a porre le basi per la nascita delle culture dell'Hacktivism in quell'ultima decade prima dell'avvento del World Wide Web: il Coordinamento Nazionale Antinucleare Antimperialista, nato nel 1983, l’European Counter Network (Ecn), nata nel 1989, l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ezln), concretizzatosi in rete principalmente a partire dal 1994, l'area del Cyberpunk e la nascita del primo forum Cyberpunk di messaggi in rete nel 1991 e della rete telematica di Bbs Cybernet (1993), di cui sono presentati alcuni tra i principali gruppi, come Decoder (1986), Strano Network (1993), Avana Bbs (1994), Tactical Media Crew (1995) e diversi altri soggetti ancora. In tale contesto sono descritte le storie relative agli ambiti del software libero, al rapporto tra autonomia ed hacktivism, così come tra tecnologia e rivoluzione, ma anche le nascenti idee di Taz, l’hacking sociale, i Netstrike (dal 1995), il cyberfemminismo e gli Hack Lab.
Intorno a tali nuclei di antagonismo hanno gravitato un'altra serie di storie e soggetti che vengono descritte in tali contesti: la sperimentazione del circuito di scambi telematici Okkupanet sorto all'inizio del 1990 in seno alle occupazioni nelle scuole ed università fatte dal movimento della Pantera , la rete Peacelink (forum messaggi nel 1991 e rete indipendente dal 1992), altri movimenti giovanili e reti telematiche alternative o semplicemente amatoriali.

Intorno a tali nuclei e soggetti principali hanno gravitato una grande varietà di altri soggetti, storie e tendenze culturali, meno centrali per le culture dell'hacktivism, ma che si sono per alcuni versi intrecciate da una parte con la rivoluzione dal basso dei movimenti antagonisti e dall'altra con i nuovi sviluppi delle tecnologie digitali e telematiche, o semplicemente, ne hanno accompagnato il rumore di fondo che l'immaginario mediale mainstream stava promuovendo intorno a tali trasformazioni.
In tale contesto sono sviluppati degli specifici approfondimenti sulla letteratura, il cinema, le serie tv, i fumetti, i giochi di ruolo e i videogame "cyberpunk" ed altri ambiti e mode culturali di tipo cyber, come il fenomeno, ad esempio, dei nascenti Cyber Cafè.
Un discorso specifico e a parte viene fatto su una serie di altri fenomeni culturali ed artistici, come l'Hacker Art, il Neo-situazionismo, il Collettivo Transmaniacon e il successivo fenomeno del nome multiplo Luther Blissett, l'intreccio tra la mail art e le nascenti reti telematiche e lo strabordante fenomeno mediale della Cyber-psichedelia ed i relativi Zippies, con l'alone di misticismo, droghe virtuali ed altre tendenze di tipo "new age" che si sono affiancati a quest'ultime tendenze.
Molte di tali nuove tendenze emergono in continuità con l'uso delle nascenti tecnologie di realtà virtuale, altro ambito che viene documentato in modo ricco, ma volutamente non in modo approfondito, avendo esso ampiamente prestato il fianco alle logiche del Comando capitalista.
Viene solo sfiorata anche la ricerca sul tema delle trasformazioni identitarie (o mutanti), sul corpo virtuale e post-organico, o sul sesso virtuale. Tematiche che l'immaginario del Comando capitalista ha cercato in quegli anni e ancora oggi di governare e sussumere, attraverso mistificazioni e manipolazioni che percorrono i più svariati generi culturali e mediali, oltre agli ambiti specifici del loro sviluppo scientifico ed industriale.
Una breve e sicuramente troppo generica riflessione è stata inoltre fatta su alcune delle derive esoteriche che hanno intrecciato gli ambiti dello sviluppo delle nuove tecnologie digitali e telematiche.
Con particolare attenzione è stato invece ricostruito il contesto di sviluppo informatico e telematico in atto in quell'inizio anni Novanta, nell'ottica di individuarne le sottostanti forme di Comando capitalista: ripartendo da un discorso sull'origine dell'informatica in Italia ci si è concentrati sulle storie dello sviluppo che dopo la meteora del Videotel ha portato all'avvento del World Wide Web e dei paralleli fenomeni di trasformazione economica verso le privatizzazioni ed il cosiddetto libero mercato. Uno specifico approfondimento è stato fatto sulle nuove politiche governative da parte degli Stati Uniti e della Comunità Europea (citando la Convenzione di Shengen, il Trattato di Maastricht e le politiche del WTO) ed i loro riflessi sulla politica e lo sviluppo economico ed industriale del nostro Paese. In tale contesto sono presentate le novità conseguenti alla nascita dei primi Internet Provider e del dibattito su monopoli pubblici e privati, così come la guerra sull'affermazione dei browser tra Internet Explorer e Netscape, il nascente nuovo modello di telelavoro, o di Video on demand, conseguente, quest'ultimo, al boom dei decoder e della nuova TV digitale. Un discorso specifico è stato fatto sulla nascita in quegli anni delle prime forme di pubblicità sul Web.
In tale contesto di sviluppo e trasformazioni tecnologiche un capitolo del Volume 2 ha voluto approfondire la tematica del controllo dell'immaginario sociale svolto attraverso le nuove tecnologie e le duplici e conflittuali richieste di privacy che hanno accompagnato tali sviluppi. Alla denuncia critica mossa su tali temi dall'area della controinformazione antagonista, si è sovrapposta una narrazione che da una parte emergeva dagli ambiti della letteratura, in particolar modo di fantascienza, e dall'altra dai principali poteri mediali di tipo mainstream, che non si limitava a spostare e smussare la portata del discorso critico, ma, per altri versi li mistificava e criminalizzava. In tale contesto di riflessioni sono stati descritti non solo i temi della privacy e dell'anonimato in Rete, ma anche alcuni nuovi sviluppi tecnologici come i motori di ricerca, i nuovi agenti intelligenti, il Clipper Chip e il Pgp, oppure le nascenti forme di criptovalute. Sempre in tale contesto di è stata fatta una breve riflessione sui temi della veridicità dell'informazione e delle cosiddette "fake news", così come sul tema dell'informatica e oblio.
Gli ultimi due capitoli introduttivi alla nuova ricerca hanno voluto descrivere la forte repressione che è stata operata dalle Istituzioni in modo parallelo alle strategie discriminatorie e criminalizzanti mosse dai sistemi finanziari ed economici verso ogni forma e modello di sviluppo del settore informatico e telematico che non si piegava alle logiche del mercato capitalista. Sono descritte le varie forme di criminalizzazione mosse verso l'area degli hacker e dei virus informatici, attraverso narrazioni mediali che ne esageravano costantemente la minaccia e che divenivano l'occasione per reprimere, con essa, ogni forma di antagonismo critico che contestasse il modello della proprietà privata, della mancanza di cooperazione e fratellanza, o invocasse il riconoscimento dei diritti civili e sociali basilari di ogni cittadino in Rete. In tale contesto è stata descritta la vicenda del Communication Decency Act, così come di altri tipi di censura o timori sullo sviluppo dei bambini in Rete. Un nuovo accenno è stato anche approfondito sul rapporto tra lo sviluppo degli antivirus e il mercato che ruota intorno ad essi, oltre che intorno alla duplicazione di supporti di contenuti audiovisivi e informatici.
La repressione della scena hacktivist, o semplicemente amatoriale, operata con particolare durezza intorno alla metà degli anni Novanta conclude questa parte introduttiva del lavoro di ricerca. Viene descritta il suo antecedente avvenuto negli Stati Uniti con l'Operazione Sun Devil del 1990 e la conseguente nascita dell'Electronic Frontier Foundation. Nata come organizzazione di difesa dei diritti civili in Rete, anche tale organizzazione ha prestato il fianco alle ambigue manovre politiche dei Repubblicani statunitensi, che altro motivo non avevano se non quello di seppellire ogni residuale forma di "Welfare State" negli Stati Uniti; così come la cosiddetta "Ideologia Californiana" è una forma di narrazione verso il progresso tecnologico che viene aspramente contestata da una certa area del pensiero critico internazionale, oltre che italiano. In tali contesti viene descritta la repressione che le forze dell'ordine mossero in Italia nel 1994 attraverso la cosiddetta operazione "Hardware 1", meglio conosciuta e rinominata come "Italian Crackdown", un termine che cita il libro The Hacker Crackdown pubblicato da Bruce Sterling nel 1992 per narrare le vicende della già citata Operazione Sun Devil. Tale operazione di polizia - che ricorda tanto quanto successe qualche anno dopo, nel 2001 a Genova, quando si volle reprimere ogni forma di media indipendente nella Scuola Diaz, in occasione delle contestazioni al G8 -, fu in quella metà degli anni Novanta un chiaro segnale di dominio del nuovo modello del Comando capitalista. Un abuso ingiustificato che faceva capire quale fosse la volontà di difendere con ogni mezzo necessario gli interessi della nuova economia emergente.

E' in questo contesto che si strutturano e prendono maggiormente forma nel futuro, oggi nostro presente, le culture e le pratiche dell'Hacktivism che cercano di far prevalere valori, idee e modelli del bene comune sull'egoismo economico che accompagna le recenti ed attuali trasformazioni scientifiche e tecnologiche.


I tre volumi che narrano tali vicende e che compongono l'insieme della ricerca possono essere scaricati ai seguenti link:


Appendici:



Fatti salvi i diritti degli autori citati, i suddetti due volumi sono coperti dalla licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0).
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/

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Genere artistico di riferimento:

Hacktivism, hacker, hacking sociale, cyberpunk


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